Immaginatevi per un momento la situazione seguente: il Boca Juniors si consacra campione dopo un Superclasico argentino e addirittura fuori casa, in quel Monumental casa degli acerrimi nemici del River Plate. Tutti gli spettatori, sia quelli di casa sia gli ospiti, applaudono la squadra vincitrice. Sembra impossibile vero? In ogni caso, sono esistiti i tempi dove la riconoscenza e il rispetto erano valori ben presenti nel gioco di calcio, perfino nell' attualmente violentissima Argentina.

Il 14 dicembre del 1969, River e Boca si affrontarono nel Monumental, nell’ultima giornata del torneo Nacional. Con un pareggio, i giallo blu (gli xeneize) sarebbero stati campioni. Il River era secondo a due punti e se vinceva sarebbe stato campione. Lascio a voi immaginare a che temperatura si è giocato quel Superclasico, forse il più importante di sempre.

Formazioni Super Clasico

“È stata una partita molto importante. La nostra squadra era atípica, non sviluppava il classico stile di gioco: eravamo molto offensivi, grazie alla mano del nostro tecnico Alfredo di Stefano” ricorda anni dopo Silvio Marzolini, terzino del Boca, alla Nación. E aggiungeva:  “È stato un campionato molto buono per noi, eravamo una delle migliori rose di cui ho fatto parte e che ho visto in tutta la mia vita”.

Dopo 35 minuti, il Boca vinceva con comodità due a zero, grazie alla doppietta di Norberto Madurga, un grande calcatore che non ha goduto delle giuste attenzioni da parte dei media. El Pinino Oscar Más accorciò le distanze poco dopo e Victor Marchetti sancì, al 22esimo del secondo tempo, il pareggio finale.

Quando l’arbitro Oscar Veirò fischiò il finale, i giocatori del Boca ebbero l’occasione di fare, per la prima volta nella storia, la vuelta olímpica (giro di campo tipico allora in Argentina per le squadre campioni nazionali) nello stadio del River.

Vuelta Olimpica del Boca Juniors nello stadio del River Plate

“Io sono di quelli che pensano che i giocatori che si proclamano campioni devono fare il giro di campo, ovunque sia. E lo abbiamo fatto senza pensarci un secondo”, ricorda Marzolini.

Mentre i tifosi del River Plate applaudivano i nuovi campioni, dimenticandosi della rivalità e riconoscendo il grande gioco offerto per tutto l’arco della stagione, i piani di alcuni inservienti dei “Milionarios” erano altri.

“Quando arrivammo dal lato dello stadio che da al fiume, fummo annaffiati di brutto dagli idranti che si usano per irrigare il campo. Pensai: Ah si, aprono i rubinetti? E allora faccio il giro con ancora più voglia e godimento. E con altri due compagni fummo per la pista olímpica del Monumental e facemmo il giro completo. Il nostro portiere fece addirittura due giri!”.

Un altro che si aggiunse a questa vuelta innaffiata fu Ruben Suñé, il capitano. “Non ci importava assolutamente nulla dell’acqua in faccia. Aprirono gli idranti, ci inzupparono letteralmente le magliette, però quel giro lo facemmo lo stesso, dovevamo farlo”. E aggiunge: “Addirittura ci prendemmo gusto, visto che l’anno dopo facemmo un’altra volta la vuelta olímpica al Monumental, dopo aver vinto il Nacional del 70 contro il Rosario Central”.

El Chapa ricorda il comportamento esemplare dei tifosi del River Plate, però confessa: “Mi sono accorto degli applausi solo il giorno dopo, perchè me lo raccontarono. In quel momento, noi solo guardavamo la curva ospite del Boca e andammo ad applaudirli e a ringraziarli per il sostegno. E chiaramente, gli dedicammo la vittoria”.

Marzolini è d’accordo: “Ho goduto tantissimo perchè fu un grande campionato il nostro, e vincerlo contro il River fu estremamente speciale, perchè fra l’altro quella era una epoca nella quale loro avevano sempre buone squadre ma non vincevano mai” (los Milionarios passarono 18anni senza vincere un Campionato Nazionale, tra il 1957 e il 1975. Record di astinenza).

La cosa certa è che, a parte la burla di qualche inserviente (stile Barcellona-Inter del 2010 con Mourinho, ndr), ci fu un tempo nel quale nel calcio si applaudiva la squadra che giocava bene, andando oltre i colori. E se lo facevano gli argentini, addirittura in un Superclasico tra River e Boca, possiamo farlo anche noi.

Di seguito il video della grande giornata di sport in quel di Buenos Aires.