Il rossonero delle maglie del Milan nasce da un’idea di Herbert Kilpin, fondatore e capitano del Milan Football and Cricket Club. Celebre è la sua frase: “Rosso come il fuoco e nero come la paura che incuteremo agli avversari”. Come nel caso della Juventus, Kilpin si ispirò al modello inglese: berrettino a strisce rossonere (il cap), camicia degli stessi colori e lo stemma della città di Milano sul petto. 

Herbert Kilpin con la maglia originaria del Milan

Come c’era da aspettarsi, il Regime Fascista impose alcune norme sui colori e simboli delle squadre sportive italiane. Nel caso del Milan, la prima divisa fu bianca con una striscia rossonera verticale e centrale. La squadra passò a chiamarsi addirittura “Milano”.

Troviamo le prime sosotanziali modifiche negli anni Quaranta: le strisce diventano più larghe, il collo passa a essere a V. Addirittura, nel 1941 le strisce sono poche e larghissime. 

Maglia Milan anni 40

In questi anni, ogni stagione presentava alcune variazioni nei particolari delle divise: vedi i laccetti del 1957.

La seconda maglia fu essenzialmente bianca di fondo, generalmente con motivi rossoneri: bande verticali (più o meno centrali), orizzontali o diagonali, motivi sulle spalle o sulle maniche, tutta bianca con colletto a polo o a V rossonero.

Negli anni 60 e 70 le maglie tornano a essere più simili a quelle disegnate da Kilpin: le linee sono più strette (http://www.retrofootball.it/maglie-retro/maglie-storiche-clubs/clubs-italiani/maglia-retro-milan-anni-60.html ), il materiale è di una lana attillata con scudetto o coccarda cuciti sul petto a seconda delle vittorie nella stagione precedente.

Maglia Milan anni 60

Negli anni 80, entriamo nella epoca moderna delle magliette. Gli scudetti dei Campioni d’Italia vengono cuciti di dimensioni più piccole e compaiono gli sponsor. Il primo fu la marca di jeans Pooh, seguito poi da Hitachi, Cuore, Retequattro, Mondadori, Fotorex, Ubix, Mediolanum, Motta, Opel, Bwin e Fly Emirates. Lo sponsor tecnico negli anni 80 era Kappa, seguito da Adidas e Lotto negli anni 90, per poi tornare a Adidas dal 200 ai giorni nostri. 

Carlo Ancelotti con la maglia del Milan

Nel campionato 1980/81, il Milan fu la prima squadra italiana ad adottare sul retro i nomi dei giocatori: questa innovazione fu rimossa l’anno seguente per poi diventare obbligatoria per tutti nel 1995/96. Nello stesso anno compare un diavolo stilizzato sul petto, nella parte di destra.

Negli anni 90, Lotto si distingue per la innovazione nelle seconde e terze maglie. Vengono adoperati da un lato un bianco con motivi rossoneri molto fantasiosi, dall’altro colori che costituirono novità assolute: blu, giallo ecc…  

 Ziege con la maglia Lotto del 97-98

Negli anni recenti si evolvono i tessuti, che garantiscono massimali elevatissimi a livello di prestazioni muscolari, un disegno dal taglio moderno e ricchezza di particolari. In questo Adidas si è mostrata all’avanguardia, cambiando ogni anni numero di strisce e forma del colletto, e mantenendo come base per le seconde e terze maglie rispettivamente il bianco e il nero. 

"Ringhio" Gattuso con uno degli ultimi modelli Adidas