Durante i più di 50 anni della sua storia, la maglia della Juventus ha subito pochi cambiamenti, restando sempre a striscie verticali bianche e nere.

Le uniche variazioni si riferiscono alla larghezza delle striscie, alla forma del colletto e al colore dei pantaloncini e dei calzettoni.  

Negli anni quaranta si adottò un colletto a girocollo abastanza stretto, mentre negli anni cinquanta e sessanta le striscie erano più larghe del normale ed il colore dei calzettoni passò ad essere definitivamente il bianco: passarono alla storia i numeri sulla schiena, di un vivace rosso (vennero riutilizzati nella stagione 99/00).

Dopo dieci anni senza cambiamenti significativi, nella seconda metà degli anni 70 furono indossate magliette con un numero maggiore di linee, e quindi più strette. I pantaloncini erano corti, aderenti (come le divise) e bianchi, nello stile più puro dell’epoca.

Nel 1979, la Lega autorizzò i Club a cucire il logo della marca nella maglietta; all’epoca era Kappa lo sponsor tecnico della Juventus, che quindi poteva mostrare al mondo intero il suo símbolo corporativo.

Grandi novità nella prima metà degli anni Ottanta: compare Ariston come sponsor principale sul petto  e si inseriscono due stelle al merito sportivo sopra al tricolore, per riconoscere i 20 scudetti. Ci ricordiamo tutti le scorazzate di Platini con questa maglia così particolareggiata. (http://www.retrofootball.it/maglie-retro/maglie-storiche-clubs/clubs-italiani/juventus-1984-85.html ).

Negli anni 90 le novità si riferiscono al tessuto della maglietta: basta cotone, avanti con un tessuto sintetico, che faceva sembrare le divise più lucide e le dava un tocco di aggressività.  La Kappa inoltre per la prima volta inserisce lo stemma della Juve, che accompagnerà lo scudetto e la coccarda della Coppa Italia dopo che la prima Juve di Lippi fece il double (scudetto e Coppa Italia).

Resta ancora nella memoria di tutti la maglietta della stagione 97/98 (si, quella di Iuliano e Ronaldo), con linee verticali larghissime (solo cinque nella parte anteriore), scudetto, stelle e stemme societario su una manica e gli indimeticati motivi tondeggianti nella parte posteriore.

Con l’inizio del terzo millennio il Club ruppe la relazione con Kappa e diede fiducia a Lotto, che in verità non si distinse per una particolare originalità.

E ci avviciniamo ai giorni nostri, con Lotto che non ha potuto opporsi al bipolio europeo di Nike e Adidas: la Juve optò per la prima delle due, che incominciò ad offrire a calciatori e tifosi articoli con tessuti rivoluzionari e dal taglio ultra moderno e a volte tridimensionale (vedi la versione 2011/12 con le striscie sfrangiate). Nike puntò molto sui colori classici per le seconde maglie: due anni fa lanciò la maglia rosa con una grande stella nera e, secondo indiscrezioni, quella del prossimo anno sarà gialla.