AC Milan

La collezione di maglie storiche dell'AC Milan disponibili su Retrofootball. Una gamma di divise vintage della squadra rossoonera.

Dai mitici modelli del 1963 quando Il Diavolo vinse la prima Coppa Campioni della sua storia e di tutto il calcio italiano, passando per la maglia indossta da Gullit, Rijkaard e Van Basten con sponsor Mediolanum, la versione anni '90 indossata da Baresi, Maldini, Costacurta e Massaro, fino ad arrivare agli anni 2010 del Milan allenato da Massimiliano Allegri.  

La collezione di maglie retro del Milan by Retrofootball consiste in repliche di alta qualità con licenza del club, seguendo esattamente il design dell’epoca ma con una vestibilità comoda e moderna. Una gamma di maglie indimenticabili che non dura una sola stagione, dura per sempre.

Le maglie retro sono perfette come idee regalo per tifosi del Milan e appasionati della moda calcio vintage.

La storia della maglia del Milan


I colori rossoneri della maglia del Milan nascono da un'idea di Herbert Kilpin, fondatore e capitano del “Milan Football and Cricket Club” e dalla sua famosa frase: "Rosso come il fuoco e nero come la paura che incuteremo ai nostri avversari!".

Come nel caso della Juventus, Kilpin si è ispirato al modello inglese: un cappellino a strisce rosse e nere, e una maglia degli stessi colori con lo stemma della città: una croce rossa su sfondo bianco.

Durante i primi anni del XX secolo, le maglie di questa squadra sarebbero state abbastanza simili, essendo inizialmente una maglia con circa 15 righe, questo numero sarebbe ridotto nei modelli successivi a 8, che faciliterebbe l'identificazione e la separazione dei colori.

Il Milan nei primi anni del '900

Fu poco dopo la sua fondazione che la squadra vinse i suoi primi campionati indossando quella che allora era una camicia a maniche lunghe con bottoni per chiuderla, con la quale vinse nel 1901, 1906 e 1907.

A quel tempo, il Milan era caratterizzato dall'avere solo giocatori italiani nelle sue fila, motivo per cui nel 1908 i membri del club decisero di separarsi e fondare quello che sarebbe stato il loro club rivale, l'Internazionale.

A partire dal 1910, il numero di strisce sull'uniforme sarebbe notevolmente ridotto, da 15 a 9, questo numero sarebbe ulteriormente ridotto nel modello che è stato utilizzato tra il 1912 e il 1918, in cui la maglia aveva solo 3 strisce nere.

Come ci si aspettava, all'inizio degli anni '20, con l'arrivo del regime fascista, furono imposte alcune regole ai colori e ai simboli delle squadre sportive italiane e nel caso del Milan fu adottata un'uniforme bianca con una striscia rossa e nera verticale e centrale, la squadra assume il nome di "Associazione Calcio Milano".

Le maglie del Milan negli anni '40

Troviamo le prime modifiche sostanziali negli anni '40: le strisce si allargano, il collo diventa a V. Infatti, nel 1941 le strisce sono poche e molto larghe, raggiungendo il loro massimo tra il 1941 e il 1943, dove si potevano notare appena 3 strisce nere e 2 rosse.

In quell'epoca ci fu anche una modifica sostanziale nel secondo kit, iniziò ad essere utilizzato dal 1910 ed era principalmente bianco fino al 1930, quando aveva una striscia orizzontale nera e rossa. Nel 1932, questa striscia divenne verticale, mentre nel 1943, la divisa da trasferta divenne totalmente nera, sia la parte superiore che quella inferiore, con una striscia rossa orizzontale sul petto. L'anno successivo questi colori sarebbero stati invertiti, il Milan giocava in trasferta con una divisa totalmente rossa, con una striscia nera orizzontale sulla parte superiore del petto. Successivamente e dal 1946 la divisa da trasferta tornerà ad essere prevalentemente bianca, con una striscia verticale rosso-nera nella stagione 46/47 e negli anni successivi tornerà ad essere tutta bianca.

Le maglie rossonere negli anni '50

Con l'arrivo degli anni '50 si vedranno nuovi cambiamenti, non solo nella divisa ma nei campionati nazionali, visto che è in quest'epoca che il club meneghino tornerà a vincere il campionato. A propiziare il titolo c'è una tripletta di attaccanti svedesi, Gunnar Gren, Gunnar Nordahl e Nils Liedhom che, giocando anche per la nazionale del loro paese, si conoscevano perfettamente, il che portò ai successi milanisti del campionato nel 1951, 1955, 1957 e 1959.

In questo decennio la divisa principale era omogenea, senza grosse variazioni significative nel numero di strisce, tuttavia e in modo intermittente, sarebbe stato ricamato lo scudetto tricolore sul petto e fatto uso di laccetti per la maglia del 1957.

Per la seconda divisa di questo decennio viene usata una maglia essenzialmente bianca, generalmente con disegni in rosso e nero: bande verticali (più o meno centrali), orizzontali o diagonali, motivi sulle spalle o sulle maniche, tutte bianche con colletto polo o scollo a V nei colori rosso e nero.

La maglia del Milan anni '60

Negli anni '60 e '70, vedrebbero nuovamente cambiamenti significativi in ​​quanto le linee sono più strette, il materiale è una lana stretta con uno stemma o “coccarda” cucito sul petto, in base alle vittorie degli anni precedenti.

In questi decenni anche la divisa da trasferta è stata abbastanza omogenea, essendo interamente bianca, con variazioni nel disegno del colletto, ma nulla di significativo. 

Nel nostro store puoi trovare la maglia storica del Milan utilizzata nella mitica finale di Coppa Campioni del 1963 vinta contro il Benfica.

Questo decennio fu fondamentale anche per il club, in quanto il Milan vince la prima Coppa dei Campioni nel 1963 contro il Benfica, titolo che avrebbero conquistato nuovamente nel 1969 contro l'Ajax, e avrebbero raggiunto il loro decimo scudetto, e quindi la prima stella, nel 1979.

La maglia del Milan anni '80

Negli anni '80 siamo entrati nell'era moderna delle magliette. Lo scudetto del campionato italiano diventa più piccolo e compaiono gli sponsor sulle maglie, sia quelli tecnici che i marchi pubblicitari.

Il primo main sponsor è stato il marchio di jeans Pooh, seguito da Hitachi, Cuore, Retequattro, Mondadori, Fotorex, Ubix, Mediolanum, Motta, Opel, Bwin e Fly Emirates.

Per quanto riguarda i produttori delle divise, negli anni '80 è stato Kappa, seguito da Adidas e Lotto nei primi anni '90, per poi tornare all'Adidas a fine anni '90 e scegliere Puma nel 2018.

Nel campionato 1980/81, il Milan è stata la prima squadra italiana ad adottare i nomi dei giocatori sulla schiena: questa innovazione è stata gradualmente eliminata l'anno successivo e poi è diventata obbligatoria per tutti nel 1995/96. Nello stesso anno compare un diavolo stilizzato sul petto, a destra.

La prima metà degli anni '80 fu caratterizzata anche da una debacle sportiva, in quanto il club venne retrocesso in Serie B, che vinse 2 volte su 3 stagioni giocate in retrocessione, per riconquistare il diritto di partecipare al massimo campionato italiano nel 1983.

L'altro evento significativo che ha segnato questo decennio è stato l'arrivo di Silvio Berlusconi, che ha acquistato il Club nel 1986, e con lui ha portato Arrigo Sacchi come allenatore e il trio di olandesi, Ruud Gullit, Marco Van Basten e Frank Rijkaard, che insieme con gli italiani Paolo Maldini, Franco Baresi, Alessandro Costacurta e Roberto Donadoni vinceranno nuovamente il campionato locale nel 1988 e la Champions League nel 1989 e nel 1990 rispettivamente contro Steua de Bucharest e Benfica, ottenendo così il soprannome di "immortali" dai giornali sportivi italiani.

Nella sezione dedicata all'AC Milan puoi trovare la maglia vintage del Milan 1988/89 con sponsor Mediolanum e licenza ufficiale del club. La maglia degli olandesi di Sacchi. La maglia degli Immortali.

È in questo periodo che nasce la tradizione della "maglia da finale da Champions" del Milan. Con un pizzico di superstizione, il Milan decide di giocare la finale di Coppa dei Campioni del 1988/89 con una maglia classica, totalmente bianca, con ricami rossoneri sul colletto e sulle maniche ispirata alla divisa del 1963 (la divisa utilizzata nella finale della prima Coppa dei Campioni vinta dai rossoneri). Da quel momento in poi tutte le finali di Champions saranno giocate con questa divisa per le occasioni speciali, a prescindere dalla seconda maglia in vigore.

Maglie del Milan anni '90

Negli anni '90 Lotto si è distinto per la sua innovazione nella seconda e terza maglia. Per la seconad maglia usa una base bianca con disegni rossi e neri molto fantasiosi, e negli altri kit ci sono altri colori che sono novità assolute come il blu e il giallo.

Fu con la maglia Lotto del 1997-98 che iniziarono ad arrivare i progressi tecnologici, poiché negli ultimi anni di quel decennio i tessuti si sono evoluti, garantendo standard estremamente alti in termini di performance muscolare, un design dal taglio moderno e una grande quantità di dettagli. In questo, Adidas ha dimostrato di essere in prima linea, cambiando ogni anno il numero di strisce e la forma del collo e mantenendo il bianco e nero come base rispettivamente per la seconda e la terza maglia.

In questo decennio di rivoluzioni tecnologiche, alla guida della squadra arriva anche Fabio Capello, con il quale hanno vinto tre campionati di Serie A consecutivi tra il 1992 e il 1994, e non ha subito alcuna sconfitta per 58 partite. In questo stesso decennio avrebbero vinto di nuovo il campionato nel 1996 e nel 1999.

Puoi trovare la maglia retro del Milan 1994 nella nostra sezione dedicata ai rossoneri, la maglia del passaggio di testimone da Franco Baresi a Paolo Maldini con sponsor Motta.

Hanno raggiunto la finale di Champions League nel 1993, 1994 e 1995 vincendola nel '94, senza dubbio un altro decennio da ricordare, che ha reso A.C. Il Milan resta ai vertici del calcio mondiale e la sua divisa è il simbolo del buon calcio.