Per celebrare il ritorno in Serie A dell’Hellas Verona vi raccontiamo la storia di un suo giocatore storico, Hans Peter Briegel.

Come si capisce facilmente dal nome, Hans Peter Briegel fu un calciatore tedesco che giocò tra la metà degli anni Settanta e la metà degli Ottanta.  José Antonio Camacho, giocatore della nazionale spagnola e rivale della Germania Ovest nei quarti di finale del Mondiale di quell’anno, dichiarò che faceva impressione vedere Briegel da vicino e che la differenza física tra spagnoli e tedeschi rendeva quasi impossibile batterli.

H.P. Briegel giocò nove anni nel Kaiserslautern. In quella squadra giocò da centrale, centrocampista, interno sinistro e terzino, posizione quest’ultima dove veniva schierato in nazionale.  Era una forza della natura, un atleta con i gemelli d’acciaio e una potenza allucinante, uno di quei giocatori che faceva su e giù per la fascia come ben pochi altri ne erano capaci.

Il 17 marzo del 1982 il Kaiserslautern ospitava il Real Madrid nel ritorno dei quarti della Coppa UEFA.  Il Real aveva vinto 3-1 nel Bernabeu  ed affrontava il ritorno nel Fritz Walter Stadion con serie speranze di arrivare alle semifinali (peraltro era vice campione d’Europa). I tedeschi travolsero gli spagnoli come un ciclone, la partita finì con un terribile 5-0, e il polivalente Briegel  (quel giorno centrale) fu un muro invalicabile per gli attacanti iberici. Il Mundo Deportivo titolava così il giorno dopo:  “5-0. Il Real Madrid subisce un umiliante KO. Con San José, Cunnigham e Pineda espulsi, ha potuto fare ben poco davanti al carichissimo Kaiserslautern”.

Quella squadra faceva onore a Briegel e al suo stile di gioco, dirompente e travolgente. Con la Nazionale è stato ai Mondiali del 1982 e del 1986 raggiungendo la finale in entrambi e fermandosi alla porta della grande gloria. Era già stato Campione d’Europa nel 1980 nell’Europeo giocato in Italia, insieme al miglior Schuster che si ricordi.

Tra questi due Mondiali ci fu la cessione al Verona proprio l’estate di quella stagione mágica (1984-85) dove l’Hellas di Briegel, del portiere Garella, Di Gennaro, Tricella, Galderisi o Elkjaer Larsen, capovolse le gerarchie vincendo uno scudetto único nella storia della Serie A. Briegel giocò molto come centrocampista con inserimenti e tiri da fuori. Qui sotto il video della festa scudetto del 19 maggio del 1985.

La sua immagine con i calzettoni abbassati e arrotolati fino alle caviglie fanno parte della storia del calcio mondiale. Giocò la mitica semifinale del Mondiale 82 sconfiggendo la Francia di Platini dopo dei tempi supplementari che furono troppo per i nervi dei galletti. In quel Mondiale era terzino sinistro con Mami Kaltz come terzino destro. Entrambi partecipavano attivamente alle azioni d’attacco anche se Kaltz era dotato di migliore técnica.

Giocò il Mondiale del 86 con quasi 32 anni e c’è una immagine che può simbolizzare l’inizio della fine della sua carriera. Trattasi della giocata del terzo gol di Burruchaga nella finale. Passaggio filtrante di Maradona e l’indistruttibile Briegel ad inseguire invano Burruchaga che rimase solo davanti  a Schumacher e lo trafisse senza pietà. Per la prima volta questo autentico treno tedesco non arrivò alla meta. Era il gol del 3-2 e la fine di una generazione tedesca che per la seconda volta rimase alla porta degli allori. Quattoi anni dopo, una Germania unificata e senza Briegel alzava la Coppa del Mondo al cielo di Roma.

Dopo il Mondiale in Messico Briegel giocò ancora due anni in Italia, mettendo fine tra le fila della Sampdoria  ad una brillante carriera (1988).